Alla scuola primaria, insegnare a leggere e scrivere è sempre stata la tappa fondamentale del primo anno di scuola. Noi aggiungiamo che far nascere, coltivare, incrementare l’amore per la lettura lo è forse ancora di più.
«Se riesci a far innamorare i bambini di un libro, di due, di tre, cominceranno a pensare che leggere è un divertimento. Così, forse, da grandi diventeranno lettori. E leggere è uno dei piaceri e uno degli strumenti più grandi e importanti della vita.» diceva R. Dahl, famoso scrittore di romanzi per l’infanzia.
Oggi vogliamo sottoporre alla vostra attenzione uno dei libri che abitualmente leggiamo a scuola ai nostri bambini di prima o di seconda; si tratta di un testo molto semplice che ci permette di trarre il massimo dei benefici della lettura a voce alta. Si intitola: “COME IL TOPO PIGLIA IL SASSO SULLA TESTA E SCOPRE IL MONDO” (1971) scritto da Etienne Delessert.
La trama è molto semplice:
Il protagonista è un topino che ha sempre vissuto nella sua tana ignorando il resto. Ma un giorno un sasso gli cade in testa e il topo decide che è ora di esplorare il mondo. Prepara il suo zainetto (che è vuoto perché il topo non conosce niente) e parte. Intorno a lui è un’esplosione di colori, forme, sensazioni. Il cielo si anima, il sole, le nuvole, le stelle. I fiori e gli insetti gli vanno incontro. L’intero universo insomma è vivo e il topo, via via che il suo cammino procede, riempie il suo zainetto di cose, di pezzi di natura, di ricordi, di colori. Torna sì alla sua tana, ma non è più lo stesso, non vive più nel timore di tutto: sorride ed è pieno di nuove esperienze.
In classe, la lettura di questa breve storia fa vivere ai bambini mille emozioni, perché si immedesimano nel topino: hanno paura dei tuoni e del temporale, si stupiscono di fronte a qualcosa di meraviglioso, sentono i profumi e i rumori della natura, respirano l’odore di terra bagnata. Tutte queste sensazioni fanno riaffiorare in loro ricordi, situazioni e momenti in cui hanno vissuto quelle particolari emozioni. Con la guida dell’adulto, riflettono e riescono a dare un nome a ciò che hanno provato.